I destini di una formazione sportiva sono, spesso, indissolubilmente legati a quelli del proprio campo da gioco. Le mura amiche, da sempre, sono un fattore. Un fattore importante per ogni gruppo sportivo al pari della qualità dei singoli interpreti, della preparazione atletica e dell’organizzazione societaria. Si tratta di un postulato condiviso da tutti coloro che praticano sport di squadra aperti al pubblico. Un postulato che questa stagione veste in maniera particolarmente calzante il Centro Sportivo Primavera. Ultima in classifica, la formazione apriliana, sta arrancando nel girone B del campionato di Eccellenza. La formazione è partita varando la linea verde e con una nuova dirigenza al comando. A gennaio le cose non vanno bene, i risultati non arrivano, le trasformazioni in società e sulla panchina si susseguono ogni mese e il bandolo della matassa è intricatissimo. Il match casalingo contro il Montespaccato ha segnato un punto di non ritorno. 8 reti a zero, una batosta senza precedente. Inutile parlare di campo, inutile dire della prestazione dell’attaccante ospite Alessio Damiani che ha realizzato 4 gol conquistando così la vetta di marcatore più prolifico dell’intera categoria. Inutile descrivere la prestazione dei ragazzi di mister Eugenio Demin alle prese con una situazione a dir poco complicata. Un risultato assolutamente negativo per la formazione apriliana che paga non solo l’andamento di questa stagione ma le scorie delle ultime stagioni sportive che hanno segnato per il movimento calcistico apriliano una lenta e inesorabile discesa verso il basso. L’andamento sul campo rispecchia per molti versi lo stato dello stadio Quinto Ricci di via Ugo La Malfa. Chi ha visto le condizioni del campo in queste settimane lo descrive come di un vero e proprio campo di patate lontano anni luce da quello che dovrebbe essere un campo da gioco. Un campo di calcio. I responsabili di questa situazione sono in molti dentro e fuori dal campo. La lista è piuttosto lunga. I lavori all’interno dell’impianto comunale vanno avanti e presto si dovrà passare alla fase dell’assegnazione dello stadio rispettando opportunità e diritti di tutte le società sportive della città. L’amministrazione comunale, in questo caso sotto la gestione commissariale, dovrà riflettere anche sul fatto che una formazione di Eccellenza difficilmente riuscirà a mettere giù un programma sportivo accettabile senza poter contare sulle potenzialità di uno stadio a disposizione. Senza pubblico, sponsor e incassi casalinghi sarà difficile andare avanti. Nei piani dell’amministrazione comunale c’è la volontà di terminare i lavori di ristrutturazione dello stadio. Poi, una volta ultimati i lavori, l’impianto verrà affidato attraverso una nuova concessione, mediante procedure pubbliche, così è riportato nel documento unico programmatico approvato nelle scorse settimane, “per favorire lo sviluppo della pratica sportiva come motore di aggregazione sociale delle giovani generazioni”. Nelle prossime settimane dovrebbero essere assegnati almeno i campi più piccoli, quelli situati alle spalle del campo da gioco principale e che fine allo scorso anno erano utilizzati dai ragazzi. Tutto però procede a rilento. La pista di atletica, per esempio, che doveva essere completamente rinnovata, è ancora quella di un tempo. Il manto erboso, praticamente, non esiste più. In questi mesi l’ente comunale, evidentemente, non ha investito nella manutenzione del campo ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Al posto dell’erba c’è un mix di terra e fango, qualcosa di molto, molto lontano da quel terreno di gioco che fino a pochi anni fa ospitava gare del campionato nazionale di serie C. I mesi passano e la situazione sembra ancora lontanissima dal risolversi. L’incubo è che i lavori allo stadio Quinto Ricci non vengano ultimati in tempo per la prossima stagione sportiva.