‘Dilettante sul serio’, con la passione dell’Addetto Stampa
Sei domande a Spartaco Meloni :
Innanzitutto, come nasce e da dove nasce la tua passione per il calcio dilettantistico?
– La mia passione per il calcio dilettantistico nasce sin da piccolo (erano gli anni 80’) quando mio padre tutte le domeniche mi portava in panchina con lui. Panchina, spogliatoi, gli allenamenti della settimana insomma sono stato sempre a contatto con i ragazzi del campo che mi avevano preso a quel tempo come una sorta di “mascotte”. Mio padre per molti anni è stato il massaggiatore del Campo di Carne e quando c’erano i campionati aziendali lo è stato anche della Vianini Industria e della Pontina Impianti. Ricordo bene che il sabato sera andavo a letto presto perché non volevo mancare a nessuna partita. Pertanto questa passione la devo tutta a mio padre e spero che guardandomi dall’alto sia contento e fiero di me. Ad oggi il calcio è parte integrante della mia vita ma rimarrà pur sempre per me un gioco, una passione da continuare a coltivare giorno dopo giorno con l’entusiasmo di un bambino.
Quali sono le responsabilità che ha un addetto stampa al giorno d’oggi, in un mondo sempre più legato e dipendente dai social?
– Ovviamente la parola addetto stampa, per quanto mi riguarda, mi è “stretta”. Io di professione faccio il ragioniere oramai da più di 30 anni ma mi sono avvicinato a questo ruolo con tanta passione, umiltà ma soprattutto con molto rispetto. Una passione che coltivavo già dentro di me ed è grazie al Presidente Ivano Tassinari e allo staff Venturi/Iacobucci/Paris/Passone che sono stati i primi a credere in me carpendo questa mia innata socializzazione con le persone e per il calcio. Devo davvero ancora ‘tanto tanto’ imparare anche perché oggi giorno credo che la figura di un addetto stampa sia fondamentale per ogni società, a maggior ragione se ‘piccola’.A volte le società dilettantistiche investono sull’ impianto, sui giocatori, sul settore giovanile scordandosi la figura dell’addetto stampa che, in un mondo sempre più social, è una figura che può far fare il salto di qualità all’immagine della società stessa. Io non sono un giornalista e tanto meno un professionista ma cerco con le mie capacità umane di sopperire alle mie tante oggettive lacune poi come diceva mio padre : ” l’occhio ti serve per rubare il mestiere”.
La soddisfazione più grande da quando segui il calcio dilettante?
– Non ho un ricordo particolare o un evento preciso, devo dire che in primis la soddisfazione più grande e aver conosciuto nel mio percorso calcistico tante belle persone e di aver legato amicizie che mi hanno arricchito soprattutto dentro. Poi ovviamente ci sono episodi che mi hanno toccato nel profondo come durante la premiazione dell’Aprilia Racing Juniores in aula consiliare nel comune di Aprilia i ringraziamenti pubblici di mister Giovanni Greco che hanno fatto breccia nel mio cuore e di questo non finirò mai di ringraziarlo. Poi ho altri ricordi o flash attinenti a certe partite che mi sono rimaste nella mente e nel cuore tipo Aprilia Cassino 4 a 2 dell’era Tassinari, il 2 a 1 con il blasonato Avellino per ultimo l’emozionante vittoria al 93’ del mio Centro Sportivo Primavera con un rocambolesco 3 a 2 con il Santa Maria delle Mole. Spero da qui in avanti di potermi arricchire di altre soddisfazioni.
Hai un obiettivo o un’aspirazione particolare?
– Pur affacciandomi tra un mese alla soglia dei 50 anni, guai a NON avere un obiettivo o un aspirazione particolare. Diciamo che più che obiettivi sono sogni nel cassetto. Credo che come tutti nella vita si voglia sempre migliorare e farsi largo con le proprie capacità senza MAI dare ovviamente “spallate” a chi ti sta affianco. Il mio obiettivo principale attualmente è poter seguire un corso o qualcosa che possa migliorare questa mia passione, il sogno nel cassetto è affacciarsi un giorno nel mondo calcistico dei professionisti. Sono rimasto in parola con una persona influente conosciuta anni fa che mi sta aspettando non appena mi sento pronto per il ‘salto’. Chissà!? forse un giorno vedrete uno Spartaco sotto altre vesti. Chi vivrà vedrà.
Quale aspetto ti manca di più del calcio dilettante in questo momento?
– Mi manca tutto!!. Rapportarmi con i ragazzi durante la settimana, avere il contatto con la gente fuori dal campo, alzarsi la mattina presto con l’ansia di arrivare al campo per fare tutto in tempo, il sistemare i miei apparati controllando minuziosamente che funzionino, ancora mi capita, come quando ero bambino, di andare a dormire presto il sabato sera con l’ansia che solo una partita di calcio sa regalarmi. E’ stato ovviamente giusto fermare tutto perché la salute è sopra ogni cosa ma davvero spero in cuor mio si possa quanto prima riprendere e rimettersi in moto un sistema che muove tante società e persone che dedicano tempo, denaro, passione per questo amatissimo sport.
Per concludere, di quale squadra sei tifoso?
– Domanda piuttosto scomoda che sé per caso ero simpatico a qualcuno adesso potrei non esserlo più. Sin da quando ero piccolo ho sempre tifato Juventus e ancora tutt’oggi il bianco-nero è la mia fede calcistica primaria. Poi vivendo ad Aprilia da quando avevo appena 6 anni l’Aprilia Calcio è la mia seconda squadra. Poi che dire io amo sia il calcio pontino a 360’ gradi sia le diverse realtà della zona che ho avuto il privilegio di conoscere (Team Nuova Florida, Latina Calcio, il CynthiaAlbalonga ecc.) apprezzando il lavoro dei loro presidenti e dei loro addetti ai lavori.
UN GRAZIE di vero CUORE a chi mi ha proposto di rispondere a queste 6 domande ( lui cmq sa !!!! ed ha voluto mantenere l’anonimato, che rispetto! ), vi lascio con una frase che faccio mia del GRANDE ‘Pablito’ Rossi : “ …metto la mia qualità al servizio della volontà“
Buone Feste a TUTTI e Forza CSP Spartaco.